Nooo nooo.. non vi parlerò della Ferragni,
pandoro, uova di pasqua, di Fedez…
dell’attico a City life, di Trussardi
e dei pasticci sul matrimonio!
Anche perché nulla per il momento è definitivo,
anzi, in tanti dicono che quella tra la Ferragni e Fedez
non sia una vera crisi,
ma piuttosto una strategia di marketing.
Ognuno dice la propria! 🙂
Guarda il video qui:
https://www.youtube.com/watch?v=Z8tOkeXYz7Q&t=150s
Ma quando è emersa la notizia della loro “ipotetica” rottura, mi sono posto una domanda: perché fa così tanto rumore? Perché tutti ne parlano? Perché divide così l’opinione pubblica tra chi li ama e chi li odia, con tanto di “leoni da tastiera” pronti a esprimere la propria opinione?
Questo accade perché ci sono cinque trappole mentali in cui, volenti o nolenti, cadiamo quasi tutti quando seguiamo le vicende dei VIP.
1. Idealizzazione: La Caduta dell’Amore Perfetto
Le celebrità sono spesso oggetto di idealizzazione. Quando tutto va bene, le loro vite sembrano perfette, sfilano sulle passerelle mediatiche come se nulla potesse intaccare il loro mondo dorato. Tuttavia, quando una coppia iconica come i Ferragnez entra in crisi, la realtà si scontra con l’immagine idealizzata che ci siamo costruiti. Questo contrasto genera dispiacere, delusione e persino frustrazione. La rottura di una coppia simbolo sgretola l’illusione dell’amore perfetto e ci costringe a riflettere sulla complessità delle relazioni, sia quelle pubbliche che le nostre personali.
2. Immedesimazione: La Forza dell’Empatia
I due figli, la malattia di Fedez, Chiara Ferragni a Sanremo… Questi momenti condivisi quasi quotidianamente sui social ci fanno sentire parte delle loro vite. È facile immedesimarsi in una coppia che non nasconde le sue vulnerabilità e che condivide con il pubblico gioie e difficoltà. Non è un caso che milioni di persone li seguano: vedere una celebrità che dice “sono imperfetta anch’io” ci fa sentire compresi, come se le loro esperienze rispecchiassero le nostre.
3. Comparazione: Il Confronto Silenzioso
La “comparabilità” tra la nostra vita e quella dei VIP è un processo mentale quasi automatico. Inconsciamente, cerchiamo punti di confronto tra la nostra quotidianità e la vita delle celebrità. Questo confronto può influenzare il modo in cui percepiamo noi stessi, le nostre relazioni e le nostre esperienze. È un meccanismo che alimenta sentimenti contrastanti come simpatia, antipatia, ammirazione e invidia verso le figure pubbliche che seguiamo. E così, senza accorgercene, costruiamo un’immagine distorta di noi stessi e degli altri.
4. Curiosità e Intrattenimento: La Fuga dalla Quotidianità
I VIP entrano nelle nostre vite attraverso social, interviste, reality show e altre piattaforme di intrattenimento. Pensiamo, ad esempio, alla serie “The Ferragnez” su Netflix, che ci invita a entrare nelle loro case, nei loro guardaroba, persino nelle loro sedute psicologiche. Anche se sappiamo che tutto è ben orchestrato e costruito ad hoc, ci piace credere che sia tutto vero. Questo tipo di contenuto ci intrattiene e ci distrae dalla nostra routine quotidiana, soddisfacendo la nostra naturale curiosità e il desiderio di conoscere i dettagli più intimi delle vite altrui.
5. Status e Prestigio: L’Illusione del Successo Riflesso
Seguire i VIP sui social, partecipare a eventi dove possiamo vederli o scattare selfie con loro ci dà l’illusione di acquisire un certo status e prestigio sociale. Questo desiderio di avvicinarci alle celebrità, di identificarsi con il loro stile di vita e di emulare il loro successo è alimentato da una sorta di invidia mascherata. Come diceva Socrate, “l’invidia è l’ulcera dell’anima”, e in questo caso, è un’ulcera alimentata dai social media e dal desiderio di sentirci parte di un mondo che, in realtà, è spesso lontano dalla nostra realtà quotidiana.
Conclusione
Le crisi delle celebrità, come quella presunta tra Chiara Ferragni e Fedez, non fanno altro che rivelare le trappole mentali in cui cadiamo quando seguiamo le loro vite. Idealizzazione, immedesimazione, comparazione, curiosità e il desiderio di status sono meccanismi che ci spingono a investire emotivamente in storie che, in fin dei conti, non ci appartengono davvero. Riconoscere queste trappole può aiutarci a vivere i social media con maggiore consapevolezza, evitando di farci trascinare da emozioni e giudizi che, spesso, non hanno nulla a che fare con la nostra realtà.
Dott. Massimiliano Gianotti
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